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I RITRATTI DEI MEDICI, PISA:


I RITRATTI DEI MEDICI, PISA

shadow I ritratti dei Medici, Pisa

I ritratti dei Medici tornano a casa
Esposti al pubblico nel palazzo della Prefettura. Nasce una Fondazione culturale

Nascerà a Pisa, nel 2014, una Fondazione intitolata a Anna Maria Luisa de' Medici, figura di spicco nella storia della nostra cultura artistica. Della costituenda fondazione si è parlato ieri mattina, a palazzo Vecchio o Mediceo, sede della prefettura, nel corso di un incontro-stampa durante il quale è stato presentato anche il ritratto secentesco della nobildonna, attribuito ad Anton Domenico Gabbiani, dipinto che fra quelle mura è custodito, quale deposito del San Matteo, e che verrà esposto al pubblico giovedì, in occasione dello scambio degli auguri per le festività natalizie e di fine anno. Nel frangente verrà esposto a palazzo del governo anche un ritratto di Cosimo I de' Medici (opera privata, copia di piccolo formato di quella conservata agli Uffizi, attribuibile all'atelier del Bronzino), insieme a una lettera di auguri, per l'appunto natalizi, di Anna Maria Luisa, con un suo sigillo.

Non sarà che la tappa di un ambizioso progetto teso a valorizzare sia il palazzo che i beni che custodisce, un percorso che ha già visto il recupero del giardino storico di Eleonora di Toledo, a cui si aggiungerà a breve quello del bellissimo auditorium che si affaccia sul giardino. Seguiranno, nel tempo, due pubblicazioni, una sulle bellezze del palazzo, l'altra sulla storia della struttura, oggetto di studi in atto, nel corso dei secoli. A presentare il frutto di sinergie fra pubblico e privato, fra istituzioni, studiosi, associazioni e chi ha a cuore la bellezza dell'arte, insieme al prefetto, Francesco Tagliente, c'erano ieri, a Palazzo Mediceo, la storica dell'arte Maria Giulia Burresi, la professoressa Lucia Tomasi Tongiorgi, il presidente degli Amici dei musei, Mauro Del Corso, e i vertici della futura fondazione, la direttrice, Alexia Redini, e il presidente, Piero Fassorra.

«Sull'opera sono in corso studi specifici - ha detto Burresi - per stimolo appunto del prefetto: sinora esposto senza identificazione, a un più attento esame il dipinto ha rilevato i caratteri somatici e gli attributi identificativi dell'ultima erede della casata medicea, la Gran Principessa Maria Luisa, elettrice palatina del Reno. Fu un personaggio che ebbe un grande ruolo per il nostro patrimonio artistico, perché, alla morte senza eredi dei fratelli, Ferdinando e Gian Gastone, impedì che la grande collezione d'arte raccolta dalla famiglia in più secoli a Firenze, andasse dispersa fra i tanti eredi indiretti e fece sì che restasse patrimonio della città. Un'azione di politica culturale che ha dato a tutto il mondo la possibilità di fruire del nucleo più ricco e antico della Galleria degli Uffizi». Secondogenita di Cosimo III de' Medici e Marguérite-Louise d'Orléans, la dama nel 1691 sposò il principe Wilhelm Wittelsbach, elettore palatino del Reno. Insomma una mecenate che ha trovato altri mecenati, il prefetto da una parte, che vuol portare a tutti bellezze altrimenti nascoste, e studiosi e privati dall'altra in una sinergia che porterà in città la fondazione, per ora a caccia di una sede.

Fra gli illuminati che l'hanno voluta e tanto stanno facendo per un'arte di tutti, con donazioni di beni privati e valorizzazione a beneficio pubblico, c'è un appassionato collezionista, un medico che vuol restare anonimo, che ha voluto rendere fruibile il patrimonio di famiglia. Così come fece Maria Luisa.

(di Candida Virgone, tratto da Il Tirreno Pisa)


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